a cura di Carmen Tosto
Aṅguli costituisce un'unità di misura che non è assoluta (come i nostri metro e centimetro) ma è relativa alla persona stessa che si va a misurare. Il termine (o il suo analogo di genere maschile, aṅgula), significa "dito". I testi classici danno diverse definizioni e misurazioni delle varie parti dell’uomo espressi in termini di aṅguli.
Suśruta afferma:
Talaṃ ṣaṭcaturaṅgulāyamavistaram: "Il palmo (della mano) misura sei aṅguli in lunghezza e quattro aṅguli in larghezza" - (SS.Sūt.35.11)
e
Madhyamāṅgulyau pañcāṅgule - Le due dita medie misurano ognuna cinque aṅguli (ibidem).
Si può dunque ricavare il valore di un aṅguli tracciando una linea orizzontale da un lato all'altro del palmo della mano e dividendo il risultato per quattro, oppure misurando la lunghezza del dito medio e dividendo per cinque.
Altri testi propongono direttamente o attraverso i loro commentatori ulteriori metodi di misura.
I punti marma, per esempio, hanno misure diverse e si esprimono in termini di aṅguli, ovviamente la misura è sempre riferita alla persona, abbiamo punti marma grandi mezzo aṅguli (Ardhaṅguli) come Talaṛdaya marma, uno (Ekaṅguli) come Kūrcaśiras marma, due (Dvyaṅguli) come Gulpha marma, tre (Tryaṅguli) come Janu marma e quattro (Panitala) come Basti marma.