Cocco (Cocos nucifera Linn.) - Narikela

Cocco (Cocos nucifera Linn.) - Narikela - uso in Āyurveda | Ayurvedic Point@, Milano

Cocos nucifera Linn., appartenente alla famiglia delle Arecaceae (palme), piante che crescono bene nei climi tropicali, poiché necessitano di suoli umidi, sabbiosi e ben drenati.

Comunemente nota come Cocco o Palma da Cocco, è coltivata in tutte le regioni calde e umide dell'India, in particolare nelle regioni costiere per i suoi molteplici usi, valori nutrizionali e medicinali.

L'albero trae il suo nome dal latino coccum (“bacca”), che a sua volta deriva dal greco antico κόκκος (kókkos, “grano, seme, bacca”), e dal latino nucifera, "ricca di noci".

Il nome sanscrito è Narikela, che dà il nome al Kerala (secondo la teoria più accreditata Kerala significa "il luogo del cocco"). Riferimenti a Narikela possono essere trovati nei testi Brihatrayees, Laghutrayees e Nighantus

L'Āyurveda menziona l'uso di Narikela nei testi classici per la gestione di diverse condizioni di malattia. È anche usato come Vajikarana (afrodisiaco) e come Rasayana (agente ringiovanente). 

Le proprietà di Narikela sono Madhura rasa (dolce nel gusto), Madhura vipaka (dolce nel gusto post-digestivo) e Seeta Veerya (freddo nella potenza). 

Ha una potenza speciale (Prabhava) in quanto favorisce la crescita dei capelli. 

Allevia Vata e Pitta dosha.

Il Cocco è considerato in oriente un albero di grandissima importanza, un Kalpavriksha (ovvero l’albero che esaudisce i desideri e che tutto dona) perché fornisce tantissimi prodotti, in quanto ogni sua parte viene utilizzata. La radice (moola), il latte del frutto (ksheera), il frutto (phala), la polpa ed il fiore (pushpa) vengono impiegati in diverse formulazioni ayurvediche. La parte esterna che ricopre il frutto, dura e fibrosa viene utilizzata per realizzare le corde. La mezza noce quando è essiccata diventa una sorta di contenitore o una scodella, negli ambiti ayurvedici tradizionali si usa una mezza noce di cocco capovolta all’interno del dhara yantra (il contenitore da cui scorrono le sostanze medicate) per la pratica di shirodhara. La parte esterna fibrosa che ricopre la noce viene usata per accendere ed alimentare il fuoco.

Un albero davvero generoso.

 

Drupa cocco 1653x1240

Il frutto del cocco è una drupa, come la pesca. Immagine rielaborata a partire da quella contenuta nell'atlante di piante medicinali Koehler's Medizinal-Pflanzen (1887)

 

L’olio di Cocco

Il frutto del cocco è una drupa, le noci di cocco sono i semi: i semi freschi vengono liberati dall’involucro esterno (la parte fibrosa) ed all’interno si trova, oltre il liquido semi trasparente e dal sapore leggermente acido, una massa morbida, compatta, bianca, molto nutriente. La polpa (detta copra) una volta fatta essiccare è la materia da cui estrarre per pressatura l’olio.

Noci di cocco essiccate al sole a Kozhikode, in India, per la produzione di copraNoci di cocco essiccate al sole a Kozhikode, in India, per la produzione di copra. Immagine di Dan Iserman

L’olio subisce diversi passaggi di raffinazione ed esprime diverse qualità ad ogni passaggio.

Il vero olio di cocco solidifica ad una temperatura di 15 gradi circa, dimostrando così appieno la sua sintonia o meno con l’ambiente che lo circonda e la sua biodisponibilità, questo è un metro di giudizio e qualità molto importante quando lo si acquista. Se è vero olio di cocco, a basse temperature è solido. L’olio di cocco ha delle importanti proprietà rinfrescanti secondo l’Āyurveda, quindi si rende disponibile per noi solo quando l’ambiente esterno è adeguato, significa che va usato quando naturalmente è sciolto. È un prodotto naturale altamente sensibile e dimostra la sua disponibilità all’utilizzo proprio in questo modo.
È un olio di base per moltissimi taila medicati, soprattutto quelli utilizzati per il trattamento della testa, data appunto la sua natura rinfrescante e lenitiva.
Può essere usato anche puro come olio per automassaggio, per la testa, per i bambini, per la cura dei capelli, ma solo nella stagione calda.
Proprio per queste sue qualità viene usato anche come olio solare, in quanto leggermente protettivo, applicato su capelli e pelle anche prima di un bagno al mare, protegge e nutre a fondo. 

 

Caratteristiche dell’olio di cocco secondo l’Āyurveda

Rasa - Madhura - gusto dolce
Guṇa - Guru, Snigdha - pesante e oleoso, untuoso
Vīrya - Śita - potenza fredda
Vipāka - Madhura - subisce la conversione del gusto dolce dopo la digestione.
Karma - Vāta-Pitta Hara - bilancia i dosha Vāta e Pitta.
Balya - migliora la forza e l'immunità
Bṛhmana - nutriente

 

L'acqua del cocco fresco è un rimedio naturale per reintegrare il potassio, gli altri elettroliti e l'acqua di cui si ha bisogno quando si è disidratati. Secondo l'Āyurveda, l'acqua di cocco favorisce la digestione e purifica le vie urinarie. Se applicata esternamente, rinfresca e previene le irritazioni della pelle dovute al calore.

La noce di cocco in sanscrito è chiamata Sriphala o "frutto del Dio". Nei rituali induisti la noce di cocco rappresenta una delle offerte più comuni e svolge un ruolo essenziale in tutte le puja. Viene offerto anche in diverse occasioni come l'acquisto di un nuovo veicolo, di una casa, ecc…

I tre segni sulla noce di cocco (Nariyal) sono considerati i tre occhi del dio Śiva, per questo motivo la noce di cocco è definita di buon auspicio nei rituali.
La noce di cocco assomiglia per molti aspetti ad una testa umana. La fibra esterna della noce di cocco è paragonabile ai capelli, il guscio duro è simile a un cranio. Durante i rituali togliendo la fibra esterna ci priviamo dei desideri, mentre la rottura della noce di cocco simboleggia la rottura dell’ego.
Si ritiene che prima di arrendersi al divino sia necessario liberarsi dall'ignoranza e dall'ego per eliminare tutte quelle tendenze che ci ostacolano.

 

Autore
Author: jole