Āyurveda - Le prime fasi della vita

Āyurveda - Le Prime Fasi della Vita - Concepimento, Gestazione e Nascita secondo l'Āyurveda | Ayurvedic Point©, Milano

Medicina Naturale nr. 1 - 2011 - pagg. 50-55

dr. Antonio Morandi
dr.ssa Maria Cristina Minniti

L'Āyurveda è la medicina tradizionale indiana ed esprime una conoscenza millenaria la cui saggezza si rivela straordinariamente profonda e moderna, essa considera l’individuo come il risultato delle interazioni e relazioni interne e esterne e quindi come un flusso continuo di eventi.
La vita viene vista nella sua totalità e tutti gli eventi compresi quindi il concepimento, la gestazione e la nascita, vengono raccolti sotto l’ombrello di competenza della Pediatria, (una delle otto branche dell'Āyurveda) ritenuta la vera custode della salute della procreazione in cui vengono comprese anche l’ostetricia e la ginecologia.

Il ruolo del medico Pediatra inizia però addirittura prima del concepimento, con la necessaria conoscenza medica approfondita dei genitori e la possibilità di consigliarli riguardo la dieta, le attività e medicine più utili per la procreazione e la prole. Per queste ragioni la Pediatria è ritenuta la divisione più importante della medicina, in quanto le altre giocano il loro ruolo solo dopo che il bambino è cresciuto e maturato quindi in un adulto. La Pediatria si occupa di quel periodo della vita che va dal concepimento ai 16 anni e lo suddivide in quattro fasi principali: prima fase o fase fetale (detta anche periodo gestazionale), seconda fase sino ai 6 mesi in cui la dieta è interamente a base di latte, terza fase dai 6 mesi ai 2 anni, la dieta è a base di latte ma con ovvia integrazione di altri cibi, quarta fase 2 ai 16 anni. Quest’ultimo periodo è ulteriormente diviso in fase prescolare tra i 2 e 5 anni e fase scolare tra 6 e 16 anni.

Fase pre-concezionale

Nella tradizione ayurvedica la pianificazione di una buona progenie inizia addirittura prima del matrimonio. I testi classici danno precise indicazioni e raccomandazioni; per es. che i futuri sposi non appartengano alla stessa famiglia o abbiano legami di parentela per 7 generazioni o che non abbiano la stessa Prakriti (costituzione psicofisica). Dal punto di vista medico deve essere considerata e valutata in modo approfondito la generale salute psicofisica dei futuri genitori e in particolare degli organi procreativi. Gli Srotas (canali di comunicazione) dovranno essere liberi da Ama (tossine), l’Agni (potere digestivo e metabolico) dovrà essere appropriato, l’Ojas (indice generale di energia vitale) dovrà essere pieno e ben espresso e i Dhatu (ovvero i tessuti corporei), dovranno essere ben funzionanti e formati e ovviamente in particolare Shukra Dhatu (il tessuto seminale) dovrà essere di ottima qualità. I testi classici indicano anche quale stile di vita e regime alimentare dovrebbe essere seguito dalla coppia, nonché i presidi terapeutici e i trattamenti fisici necessari al fine di ottenere uno stato di salute equilibrata che possa portare alla produzione di spermatozoi e ovuli di buona qualità.

Per esempio nella dieta per l’uomo viene raccomandata una buona quantità di riso ghee e latte medicato, e l’utilizzo di piante di sapore dolce; mentre la dieta della donna dovrebbe abbondare di cibi che aumentano il Pitta Dosha, qualità necessaria per una buon maturazione dell’ovulo. È possibile ottenere tessuti riproduttivi adeguati nel tempo di un mese, per questo motivo si dice in Āyurveda che la gravidanza dura 10 mesi, poiché il primo serve di preparazione alla coppia. La gravidanza quindi è vista come un atto estremamente consapevole e di grande responsabilità per la coppia e, per essere gestita al meglio, necessita di un'adeguata preparazione ad ogni livello: fisico, mentale, emozionale e spirituale. Dal punto di vista mentale e spirituale viene consigliato ai futuri genitori di mantenere sempre uno stato di pace interiore, una buona condotta, il corretto uso dei sensi, la pratica della meditazione e la ricerca di buone e sagge compagnie.

Concepimento

Secondo la tradizione ayurvedica, il concepimento può avvenire solo quando, oltre che in presenza di genitori sani che abbiano rapporti nei tempi appropriati, cioè dal 4° al 16° giorno dal primo giorno del periodo mensile, vi sia un’anima individuale pronta per la rinascita, pronta cioè ad affrontare i frutti delle azioni delle sue vite passate. Sebbene i gameti contengano tutti i 5 elementi fondamentali o Mahabhutas (Etere, Aria, Fuoco, Acqua e Terra), lo sperma ha una qualità principalmente fredda poiché contiene di prevalenza l’elemento Acqua, mentre l’ovulo possedendo prevalentemente l’elemento Fuoco ha qualità calda. In virtù di queste proprietà opposte i gameti si attraggono e si amalgamano l’uno con l’altro formando l’ovulo fertilizzato, chiamato in sanscrito Manusya bija che letteralmente significa “seme di essere umano”. La vita inizia nel momento della fusione dei gameti con l’ingresso contestuale dell’anima e della mente. La costituzione (Prakriti) del nuovo individuo viene determinata quindi dalle costituzioni dei genitori portate dai gameti al momento dell'unione, e influenzata dalle condizioni dell’ambiente e del momento in cui avviene l’atto procreativo. Inoltre, ulteriori influenze sulla costituzione definitiva del nascituro deriveranno dall’attività, dalla dieta e salute della madre, nonché dall’ambiente in cui si maturerà la gestazione.

Gravidanza

L’Āyurveda indica i segni (oltre all’assenza di mestruazione) che manifestano nella donna la presenza di una gravidanza, fra cui ad esempio un’eccessiva salivazione, nausea e vomito senza apparente ragione, alterazioni dell’appetito e dei gusti alimentari, sensibilità particolare a vari odori, spossatezza, lo scurirsi di labbra e capezzoli ed altri particolari indicatori. La presenza del feto fa sì che la donna in gravidanza sia chiamata “due cuori”, questa condizione giustifica i cambiamenti descritti e quelle tipiche manifestazioni determinate dal feto per i propri bisogni di crescita, ben note come le caratteristiche “voglie”. I testi classici consigliano di seguire questi desideri proprio perché rappresentano l’espressione delle necessità del feto, e il non assecondarle può portare a crescita non appropriata o a malformazioni. Ovviamente il favorire questi desideri deve seguire sempre un criterio di moderazione onde evitare di incorrere nel problema opposto, là dove la presenza eccessiva di determinate qualità portate dagli alimenti può arrecare danno allo sviluppo del feto stesso.

La gravidanza viene divisa in tre periodi: il 1° trimestre in cui avviene l’impianto dell’embrione, la formazione della placenta e la fase iniziale di accrescimento, periodo dominato da Kapha Dosa (principio di crescita e coesione); il 2° trimestre, caratterizzato dalla differenziazione dei vari organi e dominato da Pitta Dosha (principio della trasformazione); il 3° trimestre che, con l’inizio dei movimenti del feto e la preparazione alla sua espulsione, è dominato da Vata Dosa (principio del movimento). Nei testi classici lo sviluppo del feto viene descritto minuziosamente mese per mese, ed è sbalorditivo notare come una conoscenza così accurata potesse essere già presente migliaia di anni fa in assenza di strumenti esplorativi moderni.

Nel 1° mese di gravidanza vengono addirittura descritti 4 stadi dell’embrione: il primo, Kalala, che significa “indistinto”, è caratterizzato da una soffice massa di cellule e corrisponde all’embrione fino a 24 ore dopo il concepimento; il secondo, Budhuda, che significa “bolla” rappresenta appunto la forma dell’embrione dalle 24 ore dopo il concepimento fino a 7 giorni; il terzo Pinda, che significa “sacchetto”, è l’embrione da 7 a 14 giorni che assume una forma rotonda e ben delineata; il quarto Kathina che significa “duro”, è lo stadio da 14 a 28 giorni, quando l’embrione diviene più denso e solido rispetto gli stadi precedenti, una situazione che continua nel 2° mese quando la massa delle cellule diviene una palla compatta, con forma diversa a seconda che il bambino sia maschio o femmina. Durante il 3° mese si formano cinque rudimentali protrusioni rappresentanti la testa e gli arti e, in questo periodo, si sviluppano tutti gli organi così come gli organi di senso e la percezione cosciente, per cui l’embrione può provare dolore e piacere. Il battito cardiaco appare secondo Charaka in questo periodo, mentre Sushruta propende per il 4° mese.

La differenziazione degli organi continua e si completa nel 4° mese e d’ora in poi la madre è chiamata Dvihadaya cioè “donna che ha due cuori”, il feto diviene stabile cioè fermamente attaccato alla placenta. La donna gravida in questo periodo inizia a sentire pesantezza nel corpo, una sensazione che aumenta nel 5° mese, quando sangue e muscoli del feto crescono rapidamente e la spina dorsale diviene prominente, e nel 6° mese quando il feto aumenta rapidamente in forza e grandezza. In questo periodo tutte le facoltà della mente si evidenziano, la coscienza diviene manifesta ed i tratti somatici, carnagione, capelli, unghie, ossa, tendini e vasi sanguigni divengono visibili.

Nel 7° mese tutti i tessuti si sviluppano ulteriormente fino alla loro completa differenziazione e le funzioni fisiologiche governate da Vata, Pitta e Kapha arrivano ad un considerevole grado di maturità. L’8° è un mese critico. Ojas, l’energia vitale che manifesta la coerenza fra le strutture psicofisiche e morfofunzionali, non è ancora completamente formata nel feto ed è quindi molto instabile.
In questo periodo l’Ojas materno viene condiviso e passa alternativamente da madre a feto, ed è così che l’Āyurveda spiega gli sbalzi di umore della madre che talvolta appare felice e forte ed altre volte invece debole ed esausta. Se il feto nasce prematuramente in questo mese e nel momento in cui Ojas è dominante nella madre, egli muore. Al 9° mese il feto è completamente maturo e può nascere in ogni momento.

Alimentazione e stile di vita

L’Āyurveda dà indicazioni molto accurate sullo stile di vita ed il regime dietetico che la donna dovrebbe seguire in gravidanza, ed è molto precisa sulle norme di comportamento, ciò che è bene fare e non fare, sugli alimenti da preferire o quelli da evitare.

La donna in gravidanza dovrebbe osservare, oltre alle normali norme igieniche, il riposo assoluto nei primi 3 mesi e nelle ultime 6 settimane di gestazione. L’equilibrio mentale ed emotivo è indispensabile e occorre quindi mantenere una mente serena ed evitare ogni attività mentale eccessiva. Secondo l’Āyurveda vanno evitati inoltre: gli stress sensoriali, le emozioni negative, i viaggi in eccesso, le posture anomale, restare sveglia la notte, fare bagni con acqua troppo calda o fredda, i massaggi sull’addome per i primi 3 mesi, sopprimere le urgenze naturali, indossare abiti stretti, di colore rossi o neri. Vanno evitate insomma tutte le attività che aggravano Vata Dosha.

Riguardo il regime alimentare, la tradizione ayurvedica indica per ogni mese i cibi e gli integratori più adatti non solo per la madre ed il suo stato del momento ma soprattutto per lo sviluppo armonico del feto. Nel 1° trimestre è consigliata una dieta leggera e dolce perché vi è riduzione di capacità digestiva (Agni), la dieta viene divisa quindi in pasti semi-liquidi da assumersi ogni 2-3 ore per evitare nausea e vomito. All’inizio del 2° trimestre, e soprattutto nel 4° mese quando inizia la differenziazione degli organi, viene raccomandato l’uso di ghee per lo sviluppo adeguato del Sistema Nervoso Centrale e il riso basmati (ricco di vitamina B); mentre dal 5° mese, periodo caratterizzato dall’aumento della componente muscolare e sanguigna nel feto, si privilegia la somministrazione di carne; in questo periodo le donne vegetariane potranno aggiungere soja verde o soja nera.

Al 6° mese si aggiunge alla dieta il latte bollito con erbe con proprietà leggermente diuretiche e drenanti utili per prevenire gli edemi e i problemi di circolazione oltre ad aumentare il drenaggio renale e scongiurare la possibile insorgenza di eclampsia. Nel 3° trimestre, oltre a quanto descritto si aumenta la componente alimentare con la qualità dolce, fredda e pesante al fine di incrementare lo sviluppo completo del feto. Riguardo i trattamenti fisici, l’Āyurveda raccomanda molta cautela nei primi 3 mesi, in questo periodo non dovrebbe essere fatto nulla, non ve ne è d’altronde alcun bisogno. In seguito, dopo il 1° trimestre, si possono eseguire degli Abhyanga (massaggi eseguiti con particolari manualità) con specifici oli. Al 7° mese, l’inizio del trimestre in cui aumenta Vata, si possono usare oli particolari quali per es. Dhanwantaram taila utile per automassaggi/oleazioni quotidiane seguite da un bagno tiepido.

Sempre allo scopo di pacificare Vata e preparare l’organismo al parto, a partire dall’ultima settimana dell’ottavo mese si somministra una serie di piccoli enteroclismi alternati a base di decotti o di oli medicati, secondo una ben precisa sequenza chiamata Yogavasti. Durante il 9° mese inoltre si possono eseguire specifici trattamenti sull’addome e tamponamenti vaginali atti a preparare al meglio e a mantenere elasticità al canale del parto.
A questo si aggiunge la pratica di posizioni Yoga (Asana) e respirazione Yoga adeguata (Pranayama) secondo il periodo e le condizioni della gestante.

L’Āyurveda osserva inoltre i più comuni disturbi che possono insorgere in gravidanza ed offre numerosi e semplici rimedi. Ad esempio, un sintomo molto comune come il vomito, che può essere dovuto a diverse ragioni, quali diminuzione di potere digestivo (Agni), presenza di tossine (Ama) oltre che fattori psicologici, viene trattato facilmente con la somministrazione di acqua calda e zenzero oppure con l’assunzione di semi di cardamomo presi al bisogno. La nausea è invece dovuta allo squilibrio di Kapha, ed è infatti presente soprattutto nel 1° trimestre, per cui tutte le misure atte a ridurre il Dosha Kapha ed aumentare Agni sono utili, per es. bere al mattino acqua calda con limone e miele o ridurre l’assunzione di cibi grassi. L’alterazione di Vata Dosa invece porta disturbi quali edemi e stipsi che possono essere corretti con la dieta, l’integrazione di spezie, Asana appropriate e piccole passeggiate quotidiane.

Parto e post-partum

Secondo la tradizione ayurvedica è importante che vi sia un ambiente appartato e sereno che possa accompagnare l’ultimo mese di gravidanza ed accogliere al meglio la nuova vita. L’ambiente è importantissimo e determinante in quanto costituirà il primo contatto che il neonato avrà con il mondo esterno e per questo motivo ogni elemento (Etere, Aria, Fuoco, Acqua e Terra) dovrà essere espresso per garantire armonia ed equilibrio.
Nei testi classici viene descritto come costruire la casa o la camera adatta per ospitare madre e figlio durante l’ultimo mese e per le prime settimane dopo il parto. Solo da poco tempo nella nostra cultura viene dato risalto a questo aspetto che invece per il mondo indiano è da millenni determinante per uno sviluppo armonioso e sano del bambino. Subito dopo la nascita, per facilitare l’avvio del funzionamento del SNC e della respirazione autonoma viene indotta nel neonato la produzione di un suono (pianto) e viene stimolato spruzzandolo alternativamente con acqua calda e fredda. In seguito il padre (presenza ritenuta importante e necessaria) seguendo il rito vedico della nascita, farà ascoltare al bimbo alcuni particolari suoni tintinnanti che aiutano il risveglio dei sensi e bisbiglierà poi all’orecchio del neonato un apposito “mantra” di buon auspicio.
La cura del neonato prevede poi che venga ripulito dalla camicia caseosa utilizzando polvere di sale di roccia mischiata con ghee, e venga quindi oleato con olio Bala Taila per aiutare a bilanciare Vata e ridurre l’impatto traumatico del momento del parto. Vengono inoltre liberati dai residui amniotici la cavità orale, le orecchie e gli occhi e per eliminare completamente il liquido amniotico, si induce anche una leggera emesi (Vamana) con un po’ di sale di roccia applicato in fondo alla lingua. Al termine viene applicato sulla fontanella bregmatica un batuffolo di cotone imbevuto di ghee. Dopo il taglio e la legatura del cordone ombelicale, il neonato viene quindi brevemente immerso in un bagno medicato a base di decotto a qualità antisettiche, lo stesso tipo di decotto viene usato in seguito dalle puerpere per le lavande vaginali. Il neonato alla fine rimane insieme alla madre in una stanza tranquilla senza troppa luce e senza eccessivi stimoli sensoriali e dopo il 5° giorno si può eseguire un’appropriata oleazione (Snehana) con olio ayurvedico adatto (Bala taila o Lakshadi taila).

La cura della puerpera dopo il parto mira essenzialmente alla necessità di mitigare l’aumento di Vata ed è quindi basata oltre che sul riposo e gli adeguati rimedi terapeutici, su dedicate oleazioni con oli nutrienti e rinforzanti, sull’assunzione di latte e su un’alimentazione nutriente e ricca di sostanze oleose. I primi mesi di vita, così intimi ed importanti per madre e figlio sono, secondo la tradizione, dedicati al riposo della madre ed alla ripresa delle energie ma anche volti alla costruzione di quel profondissimo legame che li unirà per sempre. Per almeno tre mesi e secondo le possibilità, madre e bambino stanno sempre insieme, in un luogo protetto dove si riposano e vengono seguiti da una tradizionale figura, una donna esperta in massaggi e cure neonatali che si prende cura di loro attraverso oleazioni quotidiane, fumigazioni, consigli pratici ect.

Quanto descritto finora rappresenta sicuramente una realtà diversa dalla nostra, ma quello che possiamo cogliere ed applicare nelle nostre vite, probabilmente più perturbate da stress e velocità, è il senso di profondo rispetto per la vita ed i suoi ritmi biologici che non sono mai cambiati. Rallentare e cogliere ogni istante è quello che l’Āyurveda ci insegna, vivere l’unicità di ogni evento secondo i tempi che la Natura stessa gli ha dedicato.

 


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Dr. Antonio Morandi Medico Ayurvedico | Ayurvedic Point©, Milano

Dr. Antonio Morandi

Direttore della Scuola Ayurvedic Point


Medico, Neurologo ed Āyurveda Vaidya (Āyurveda Academy, Pune, India - Joytinat International College of Āyurveda), è co-fondatore, assieme a Carmen Tosto, di Ayurvedic Point di cui è Chairman e Direttore dal 2002 della Scuola di Āyurveda “Ayurvedic Point”, certificata ISO 9001:2015 e il cui Corso per Tecnici è qualificato secondo la normativa UNI 11756:2019. Il Dr. Morandi è anche Presidente della Società Scientifica Italiana di Medicina Ayurvedica (S.S.I.M.A.)

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Dr.ssa Maria Cristina Minniti

Medico Chirurgo, Specializzata in Ematologia, Medico Ayurvedico, Diplomata in “Tecniche di Panchakarma”, Direttrice del Corso per Medici della Scuola Ayurvedic Point

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Author: ayurvedicpoint